sabato 19 settembre 2009

Angolo Masuccio

Via Masuccio Salernitano 45 - Salerno
Tel.: 333/6953085 - Chiuso il martedì e la domenica sera fino a giugno, da giugno chiuso la domenica a pranzo e il martedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : il locale si trova in una zona pedonale (non poteva essere altrimenti!), quindi il parcheggio è un pò problematico. In ogni caso, si può cercare parcheggio nei dintorni ricordando che nelle strisce blu si paga sino alle ore 21 esclusi i giorni festivi in cui la sosta è gratuita. Il ristorante si trova all'incirca all'altezza del bar Embarcadero.

Prima premessa di carattere storico : Masuccio Salernitano era uno scrittore, di origine salernitana, il cui libro "Il Novellino", per il forte contenuto anticlericale,fu inserito ne l' "Index Librorum Proibitorum", l'elenco dei libri proibiti stilato dalla Santa Inquisizione. Una figura di stretta attualità quindi, viste le vicissitudini della libertà di stampa in Italia. Da questa figura storica prende il nome la via, parallela a via Dei Mercanti, che ospita l'osteria di cui andremo a parlare. Il ristorante in oggetto si presenta come un posto davvero molto raccolto, non più di tre tavoli al suo interno e qualcosa in più fuori, tempo permettendo. Essendo una serata un pò umida, decidiamo comunque di accomodarci all'interno, decisamente molto caratteristico. Il locale come dicevo ha pochi tavoli, e per razionalizzare gli spazi la cucina si trova ad un livello superiore al quale si accede da una scala a chiocciola. Ci accomodiamo e subito ordiniamo le bevande, acqua e vino rosso di produzione locale, poi partiamo con i deliziosi antipastiche una volta tanto esulano dal classico prosciutto e bocconcini. Su di un piatto troviamo infatti ben adagiate melanzane arrostite, un involtino di patate e mortadella, una frittatinadi cipolle rosse di Tropea, un mezzo peperone imbottito ed un medaglione di parmigiana di melanzane. Tutto ottimo, tutto delizioso, e nel piatto ovviamente non rimane nemmenouna briciola. Passiamo quindi al'ordinazione del primo, dal quale scegliamo un piatto povero, ma che se se fatto davvero bene risulta delizioso, lo scarpariello. Seconda premessadi carattere storico : lo scarpariello prende nome dall'usanza dei calzolai di preparare un piatto molto semplice e dall'esecuzione rapida durante le pause lavorative, usandospesso come ingredienti i pezzi di formaggio che la clientela meno abbiente usava come pagamento in natura. Lo scarpariello che potete assaggiare in questo locale è davvero ottimo,e talmente abbondante che un piatto basta e avanza per due, con tanto sugo e formaggio e una bella guarnizione di basilico che non guasta mai. Proseguiamo ordinando una deliziosa salsiccia alla brace con provola, cotta al punto giusto e succosa, e poi chiudiamo con la panna cotta al cioccolato ed un meloncello. Conto di 44 euro che ci vengono depennatia 40, impressione più che positiva di un ristorante che avrei fatto meglio a conoscere prima. Ma c'è sempre tempo.

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